Description: La serie storica dei dati comprende segnalazioni di dissesti che vanno da fine ‘800 ad oggi, con l’eccezione del versante più acclive del colle Capitolino, la Rupe Tarpea, per la quale esistono segnalazioni di crolli fin dal 1722. L’attività è in fieri, non solo per il continuo aggiornamento rispetto a nuovi eventi franosi, ma anche per le ricerche bibliografiche, effettuate da ISPRA–SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA anche per fini diversi, che potrebbero in futuro far estendere la serie indietro nel tempo. Una recente revisione ha portato a 330 il numero dei siti inseriti nell’Inventario. Il totale delle segnalazioni risulta maggiore del numero dei siti in quanto alcuni siti sono segnalati contemporaneamente su più fonti. A tal proposito è interessante sottolineare come i tre maggiori e più autorevoli archivi italiani, il Censimento delle aree italiane storicamente vulnerate da calamità geologiche ed idrauliche – AVI, l’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia – IFFI, e il Piano stralcio di Assetto Idrogeologico - PAI dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, abbiano un bassissimo numero di sovrapposizioni in riferimento all’area romana, testimoniando come siano stati redatti indipendentemente l’uno dall’altro e considerando a loro volta fonti differenti.
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Description: La serie storica dei dati comprende segnalazioni di dissesti che vanno da fine ‘800 ad oggi, con l’eccezione del versante più acclive del colle Capitolino, la Rupe Tarpea, per la quale esistono segnalazioni di crolli fin dal 1722. L’attività è in fieri, non solo per il continuo aggiornamento rispetto a nuovi eventi franosi, ma anche per le ricerche bibliografiche, effettuate da ISPRA–SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA anche per fini diversi, che potrebbero in futuro far estendere la serie indietro nel tempo. Una recente revisione ha portato a 330 il numero dei siti inseriti nell’Inventario. Il totale delle segnalazioni risulta maggiore del numero dei siti in quanto alcuni siti sono segnalati contemporaneamente su più fonti. A tal proposito è interessante sottolineare come i tre maggiori e più autorevoli archivi italiani, il Censimento delle aree italiane storicamente vulnerate da calamità geologiche ed idrauliche – AVI, l’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia – IFFI, e il Piano stralcio di Assetto Idrogeologico - PAI dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, abbiano un bassissimo numero di sovrapposizioni in riferimento all’area romana, testimoniando come siano stati redatti indipendentemente l’uno dall’altro e considerando a loro volta fonti differenti.
Description: Perimetrazione dei Municipi di Roma i quali rappresentano la suddivisione amministrativa del territorio di Roma Capitale, in attuazione degli obiettivi di decentramento dei poteri stabiliti per legge.
Description: Perimetrazione 26 siti prioritari.
Aree A, B: aree suscettibili all’innesco, al transito e all’accumulo di frane, classificati in A1, A2 e B, come spiegato nel rapporto finale ISPRA.
Area C: edifici, cortili ed altre pertinenze potenzialmente interessati, anche solo parzialmente, dall’arrivo di detrito di frana.